Affittare una casa vacanze con la formula della locazione breve è senza dubbio un investimento molto interessante per chi possiede un immobile in una città d'arte o in una località di mare o montagna. Gli adempimenti burocratici necessari per un contratto di affitto breve sono abbastanza limitati e le comunicazioni alle autorità che servono per avviare l'attività, che è sempre considerata di tipo non imprenditoriale se si affittano meno di 4 immobili, sono pochi e semplici.
Dolidays è nata proprio per mettere in contatto chi cerca una casa vacanze o un appartamento in affitto breve per le proprie vacanze con cani e gatti con i proprietari di immobili turistici in grado di soddisfare questa richiesta. Sappiamo bene, infatti, che la promozione del proprio immobile è fondamentale per chi vuole dare in locazione breve una casa per le vacanze e il nostro portale specializzato può offrire esattamente la visibilità di cui un proprietario ha bisogno per valorizzare al meglio il proprio investimento immobiliare.
Al di là dei numerosi vantaggi pratici ed organizzativi legati a questo tipo di locazione, una questione importante è, senza dubbio, quella fiscale. È necessario chiederci infatti: come vanno dichiarati gli affitti brevi? In questo articolo di approfondimento cercheremo di chiarire la questione e vedremo, in modo speriamo semplice e completo, come si dichiarano i redditi da locazione e, in particolare, quanto si paga di tasse sugli affitti brevi.
Diciamo subito che la locazione breve è un contratto con cedolare secca, cioè è una di quelle formule contrattuali per cui gli obblighi fiscali sul il reddito percepito possono essere assolti mediante il pagamento di un'imposta, chiamata appunto cedolare secca, che sostituisce il pagamento dell'IRPEF.
La cedolare secca è un regime fiscale facoltativo, che prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle sue addizionali limitatamente alla parte derivante dal reddito proveniente da alcuni tipi di locazione immobiliare.
È bene ricordare anche che è possibile optare per il pagamento della cedolare secca sui redditi da locazione in sostituzione dell'IRPEF sia al momento della stipula di un contratto d'affitto, sia negli anni successivi, nel caso di contratti pluriennali.
Il regime della cedolare secca sugli affitti può essere scelto, di norma, dalle persone fisiche che danno in locazione un immobile per finalità diverse rispetto all'esercizio di una professione o di un'attività imprenditoriale. La questione della cedolare secca per gli affitti brevi si spiega, però, con il fatto che questa attività, pur comprendendo alcuni servizi aggiuntivi rispetto al semplice affitto dell'immobile, non viene considerata come un'attività imprenditoriale.
La cedolare secca può essere scelta, in generale, per tutti gli immobili appartenenti alle categorie catastali dalla A1 alla A11, con l'esclusione della A10 - uffici o studi privati, che siano locati ad uso abitativo. Recentemente, di preciso nella legge di bilancio 2019, è stata estesa la possibilità di avvalersi della cedolare secca per l'affitto commerciale per alcune tipologie specifiche di locali commerciali.
Venendo poi alla questione puramente economica, che ha di sicuro una sua notevole importanza, la domanda alla quale rispondere è molto semplice: quanto si paga di tasse sugli affitti brevi? Scegliendo la cedolare secca il prelievo fiscale è del 21% sul reddito derivante dalla locazione e questo reddito, coerentemente, non entra a far parte di quello globale su cui viene calcolata l'IRPEF.
In questo modo non è necessario dichiarare i redditi da locazione nella dichiarazione dei redditi, ma sarà sufficiente calcolare quanto dovuto in base alla percentuale del 21% e pagarlo, mediante il modulo F24, entro il 30 giugno dell'anno successivo a quello in cui si sono percepiti i canoni di locazione da affitto breve.
Come abbiamo accennato prima, il regime dell'affitto breve ha numerosi vantaggi rispetto ad altre forme di locazione turistica e sicuramente affittare una casa per turismo con questa modalità può essere davvero un ottimo investimento immobiliare.
Mentre alcuni proprietari hanno deciso di acquistare appositamente un immobile da mettere a reddito con le locazioni brevi, per molti altri questo sistema rappresenta una modalità conveniente e pratica per ricavare qualcosa da una casa indipendente o un appartamento già di proprietà, o ereditato recentemente, che in precedenza veniva utilizzato solo dalla famiglia per le proprie vacanze estive o invernali.
La regolamentazione e le norme sugli affitti brevi si sono sviluppate, in questi anni, con lo scopo di rendere queste attività sempre più chiare ed evitare abusi di vario tipo e quindi, attualmente, ogni Regione ha delle proprie norme particolari da seguire, con differenze alle quali, però, non sarà difficile adeguarsi.
Detto questo, affittare un immobile turistico con la locazione breve, magari promuovendolo proprio con noi di Dolidays, è comunque un'attività piuttosto semplice dal punto di vista burocratico e potenzialmente molto redditizia, anche grazie al regime della cedolare secca. Quindi cosa aspettate? Contattateci per promuovere su Dolidays il vostro appartamento o la vostra casa vacanze!